Da Leon d'oro a Locanda del Brolio

Sul finire del 1200 alcuni monaci ebbero il permesso di istituire un convento poco distante dalle mure di Cantiano; per i loro fabbisogni misero a coltura con ortaggi ed alberi di frutto il terreno prossimo al loro convento, delimitato da una parte dal torrente Tenetra e dall’altra da una folta siepe. Allo stesso modo fecero gli abitanti del castello di Cantiano che non potevano disporre di terreni coltivabili all’interno delle mura. Quest’area, caratterizzata da orti e piante da frutto, venne dagli abitanti chiamata BROLIO, termine di origine germanica che ritroviamo in varie parte d’Italia, soprattutto del centro nord, derivante da Brogilus o Brolium che significa appunto campo cinto da siepe, orto, frutteto. Col passare degli anni e con la stabilità sotto il ducato di Urbino, nell’area del Brolio vennero costruite le prime abitazioni, fino a costituire un tutt’uno con quello che ormai non era più un castello ma un paese.
Le relazioni fra i vari Stati e la posizione lungo la via Flaminia, resero necessario avviare anche a Cantiano il Servizio di cambio di cavalli per uso postale e provvedere con alcune locande alle necessità dei viaggiatori. Una di queste era la Locande del Leon D’Oro situata appunto nel rione del Brolio e voluta dai corrieri veneziani per migliorare gli scambi fra il Ducato della Serenissima, quello di Urbino e lo Stato della Chiesa. Al posto della Locanda del Leon D’Oro, di cui ancora rimane uno stupendo portale, troviamo ora quella de Brolio, a continuare una tradizione secolare di servizio e di ospitalità, al centro del paese, in uno dei suoi angoli più caratteristici.